venerdì 27 maggio 2011

Un'aula grande quanto il mondo


Articolo pubblicato sul Sole 24 ore sulla Fondazione Intercultura

Le aziende italiane tornano a credere nell'internazionalizzazione come chiave di crescita dell'intero Paese, non solo dal punto di vista economico ma anche sociale. Un modo per formare e coltivare i talenti e, attraverso la conoscenza dei Paesi stranieri, per evitare la fuga dei cervelli all'indomani del conseguimento della laurea.
Proprio per questo negli ultimi anni si sono moltiplicati i programmi di interscambio culturale con l'estero dedicati agli studenti delle scuole superiori e finanziati da una larga parte del tessuto produttivo italiano, dai grandi gruppi multinazionali alle piccole realtà locali. Imprese e soggetti pubblici e privati come quelli che dal 2007 a oggi hanno aiutato la Fondazione Intercultura a "spedire" migliaia di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 18 anni nelle scuole di tutto il mondo, da Occidente a Oriente senza dimenticare i continenti in via di sviluppo.

La Fondazione, nata nel 2007 dopo oltre un cinquantennio di storia associativa e che nell'anno scolastico 2011-2012 manderà oltre 1.600 studenti negli istituti superiori di sessanta diversi Paesi, ha infatti proprio questo al centro della propria mission: sviluppare programmi di cooperazione scolastica internazionale, consentire agli adolescenti di studiare fuori dall'Italia e incentivare l'arrivo di giovani stranieri nelle aule dei nostri istituti superiori.

Progetti ambiziosi portati avanti grazie al sostegno di aziende, banche, fondazioni ed enti locali interessati a creare «una classe dirigente del XXI secolo» aperta al mondo e in grado di affrontare le sfide della modernità, a partire da quelle che investono appunto le imprese. «Quest'anno - spiegano da Intercultura - sono stati settanta gli sponsor che hanno garantito quasi cinquecento borse di studio per altrettanti ragazzi. L'impegno complessivo superiore ai tre milioni di euro garantito tra gli altri da Intesa San Paolo, Allianz, Alenia Aeronautica, Barilla, Telecom Italia e tante piccole imprese, andrà ad aggiungersi alle oltre mille borse per altrettanti giovani che la nostra Fondazione ha istituito per il prossimo anno scolastico, e che segna il nostro record storico».

Cinque anni fa, infatti, i finanziamenti a copertura dei costi di studio e soggiorno erano stati poco meno di un migliaio, quasi 1.400 nel 2009 mentre nel 2011-2012 saranno 1.613 i ragazzi e le ragazze che potranno partecipare ai programmi della durata compresa tra poche settimane e un intero anno. Dall'Europa agli Stati Uniti, dalla Cina all'Australia, dall'Africa all'America Latina.

«Tra i giovani che partecipano ai nostri programmi - dicono ancora dalla Fondazione - continua la scelta per mete alternative rispetto a quelle più scontate come gli Usa (quest'anno ne partiranno 312) o i Paesi europei (come la Germania 59 studenti, la Finlandia 95, e la Russia 31). Ad esempio, per l'Asia partiranno 164 ragazzi, scegliendo Paesi come la Cina (in 77 rispetto ai 52 dell'anno scorso) o la Thailandia (39 contro i 35 del 2010). Tredici adolescenti andranno anche in Giappone e 9 hanno scelto un Paese a forte identità musulmana come la Malesia».

Molto gettonato anche il Centro-Sud America: per l'Argentina partiranno 69 ragazzi, per il Brasile 55. Soggiorni più brevi, invece, per quattordici adolescenti che per sette settimane soggiorneranno, con una full immersion in lingua inglese, in Kenia.

Ma se da un lato ci sono i ragazzi italiani che vanno all'estero, dall'altro ci sono gli adolescenti stranieri che approdano nei nostri istituti: il prossimo anno saranno 62 gli under18 provenienti tra gli altri da Albania, Bosnia, Egitto, Ungheria, Russia, Portogallo, Francia, India, Cina e Russia a sedere tra i banchi delle scuole superiori della Penisola.

«Desideriamo che molti giovani abbiano l'opportunità di fare questo tipo di esperienza - osserva Enrico Cucchiani, presidente di Allianz SpA -. I giovani, infatti, sono il vero patrimonio della società e rappresentano l'elemento chiave per promuovere lo sviluppo economico ed il progresso. Riteniamo fondamentale aumentare l'investimento educativo e ciò dovrebbe essere una priorità strategica non solo per ciascun individuo e per le famiglie, ma anche per le aziende e le istituzioni».




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