In democrazia i numeri hanno la loro importanza. Ecco perché
non è stato divertente contare meno di duecento persone all’assemblea
dell’altra sera. E ha avuto buon gioco Mirante (l’avrei fatto anch’io al suo
posto), il dirigente di settore del Comune, a fare osservare che nella sua
casella di posta erano arrivate trecento mail circa, ma in sala di gente ne
vedeva molta di meno. Come dire che forse non eravamo così rappresentativi e
che si poteva anche pensare che in fondo i genitori della Manzoni sono contenti
così.
Non è vero, ma visto che l’altra sera, con una
partecipazione annunciata alle 17, all’assemblea è arrivato il vicesindaco Maria Grazia Guida sarebbe stato meglio
essere qualcuno di più.
Anche perché ci si sarebbe resi conto che il nostro banale
invio di mail ha provocato una discreta incazzatura da parte della Guida e
anche del Preside.
Però rimaniamo convinti che è stato proprio per questo
motivo che, dopo gli articoli del Corriere e la minaccia del presidio davanti a
Palazzo Marino, si sono presentati tutti al gran completo. Seppur un filino
nervosi.
In assemblea è stato detto che a oggi, come già annunciato,
tutti gli insegnanti sono presenti, e che, secondo il Comune, lo saranno anche
a gennaio. Intanto, visto che la possibilità di deroga al patto di stabilità
appare sempre più flebile, il Comune sta verificando se possa essere possibile
stipulare altre tipologie di contratto. Che è poi una richiesta formulata da
tempo da un genitore in assemblea.
Il vicesindaco ha
anche detto che il prossimo anno saranno aperte otto prime invece di nove. Vista
la situazione la decisione pare comprensibile anche se dolorosa. L’aveva già
fatto la Moratti.
Infine, è stato deciso di istituire un regolare canale di
comunicazione fra i genitori e il Comune. Il vicesindaco sostiene che deve
essere il preside il nostro interlocutore e per molte questioni lo è
sicuramente. Per altre, però, siamo convinti che dobbiamo necessariamente
rivolgerci a Mirante o in casi particolari al vicesindaco.
E veniamo all’incazzatura. Il preside nei giorni scorsi ci
ha esortato a recedere dall’intenzione di manifestare davanti a palazzo Marino.
E’ chiaro che a una giunta come quella Pisapia, che ha vinto le elezioni
sull’onda di una forte spinta emotiva, non può fare piacere vedere dei genitori
protestare perché mancano i docenti. In
più il vicesindaco sarebbe stato forse il primo della giunta a beccarsi una
manifestazione contro.
Sono cose che non fanno piacere, e noi le comprendiamo,
ma siccome l’istruzione dei nostri figli è più importante abbiamo tenuto duro
fino a quando, dopo che la Guida è venuta a trovarci, l’assemblea ha deciso di
rinviare a data da destinarsi il presidio.
La manifestazione non avrebbe aggiunto nulla.
Però sono rimasto molto sorpreso dall’atteggiamento di Maria
Grazia Guida apparsa scocciata da questi noiosi genitori che in fondo hanno
dovuto aspettare solo due mesi per avere tutti i professori.
Il vicesindaco ha ricevuto il 26 ottobre una mail dall’associazione
genitori che gli chiedeva un incontro. Non ha mai risposto neanche per dire
“parlate con il preside” oppure “non ho tempo”.
Per questo abbiamo fatto partire l’invio massiccio di mail e solo dopo,
a sorpresa, è venuta in assemblea.
E ci è venuta con un fastidioso atteggiamento di lesa maestà
per quelle mail, un modo di protestare che secondo lei è “antidemocratico”.
Gentile vicesindaco noi non pensiamo come Beppe Grillo che
gli eletti siano nostri dipendenti, ma siamo convinti che in democrazia se le
cose non vanno bene i cittadini hanno tutto il diritto di protestare in
qualsiasi modo lecito. Così come abbiamo fatto noi. Questa è la nostra idea di
democrazia e di rapporto con il Comune o il governo. Immagino che in questi
anni lei abbia più volte protestato contro il governo Berlusconi. Antidemocratica
anche lei?
Avrei preferito prendesse la cosa un po’ più sportivamente,
una cosa del tipo “ce le siamo date adesso vediamo di metterci d’accordo” invece è venuta alla Manzoni indispettita e
scocciata ricordando precedenti amministrazioni che non ci hanno lasciato
un grande ricordo.
Ha dubitato addirittura che non conoscessimo la situazione
(il patto di stabilità e tutto ciò che è stato abbondantemente spiegato anche
su questo blog) quasi fossimo degli
studentelli che parlano a vanvera e ci ha accusato di essere diffidenti. Beh
qui un po’ ha ragione. Sa com’è la politica in questo paese di prove pessime ne
ha date parecchie. Carte in bianco non si firmano più per nessuno. Neanche per
Pisapia. Detto da uno che quel giorno in piazza Duomo era molto felice.
Cordialità
Luigi Ferro
Luigipiero [at] fastwebnet.it