martedì 31 maggio 2011

Primo compito per Pisapia

Passando casualmente per piazza Duomo ieri sera mi sono accorto che Milano ha cambiato sindaco.
Comunque la pensiate ricordiamo che in ballo c'è sempre il trasferimento della scuola nella nuova sede e con il nuovo sindaco potrebbe esserci un certo ricambio dei dirigenti della macchina comunale.
Cosa tutto questo comporti per noi lo scopriremo nei prossimi giorni.
L'associazione dei genitori, in attesa di capire la composizione della giunta (chi si occuperà dell'istruzione?) e altri dettagli, è sul chi vive.
Non abbiamo molto tempo da perdere e cercheremo di incalzare i nuovi arrivati.
Luigi

venerdì 27 maggio 2011

Un'aula grande quanto il mondo


Articolo pubblicato sul Sole 24 ore sulla Fondazione Intercultura

Le aziende italiane tornano a credere nell'internazionalizzazione come chiave di crescita dell'intero Paese, non solo dal punto di vista economico ma anche sociale. Un modo per formare e coltivare i talenti e, attraverso la conoscenza dei Paesi stranieri, per evitare la fuga dei cervelli all'indomani del conseguimento della laurea.
Proprio per questo negli ultimi anni si sono moltiplicati i programmi di interscambio culturale con l'estero dedicati agli studenti delle scuole superiori e finanziati da una larga parte del tessuto produttivo italiano, dai grandi gruppi multinazionali alle piccole realtà locali. Imprese e soggetti pubblici e privati come quelli che dal 2007 a oggi hanno aiutato la Fondazione Intercultura a "spedire" migliaia di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 18 anni nelle scuole di tutto il mondo, da Occidente a Oriente senza dimenticare i continenti in via di sviluppo.

La Fondazione, nata nel 2007 dopo oltre un cinquantennio di storia associativa e che nell'anno scolastico 2011-2012 manderà oltre 1.600 studenti negli istituti superiori di sessanta diversi Paesi, ha infatti proprio questo al centro della propria mission: sviluppare programmi di cooperazione scolastica internazionale, consentire agli adolescenti di studiare fuori dall'Italia e incentivare l'arrivo di giovani stranieri nelle aule dei nostri istituti superiori.

Progetti ambiziosi portati avanti grazie al sostegno di aziende, banche, fondazioni ed enti locali interessati a creare «una classe dirigente del XXI secolo» aperta al mondo e in grado di affrontare le sfide della modernità, a partire da quelle che investono appunto le imprese. «Quest'anno - spiegano da Intercultura - sono stati settanta gli sponsor che hanno garantito quasi cinquecento borse di studio per altrettanti ragazzi. L'impegno complessivo superiore ai tre milioni di euro garantito tra gli altri da Intesa San Paolo, Allianz, Alenia Aeronautica, Barilla, Telecom Italia e tante piccole imprese, andrà ad aggiungersi alle oltre mille borse per altrettanti giovani che la nostra Fondazione ha istituito per il prossimo anno scolastico, e che segna il nostro record storico».

Cinque anni fa, infatti, i finanziamenti a copertura dei costi di studio e soggiorno erano stati poco meno di un migliaio, quasi 1.400 nel 2009 mentre nel 2011-2012 saranno 1.613 i ragazzi e le ragazze che potranno partecipare ai programmi della durata compresa tra poche settimane e un intero anno. Dall'Europa agli Stati Uniti, dalla Cina all'Australia, dall'Africa all'America Latina.

«Tra i giovani che partecipano ai nostri programmi - dicono ancora dalla Fondazione - continua la scelta per mete alternative rispetto a quelle più scontate come gli Usa (quest'anno ne partiranno 312) o i Paesi europei (come la Germania 59 studenti, la Finlandia 95, e la Russia 31). Ad esempio, per l'Asia partiranno 164 ragazzi, scegliendo Paesi come la Cina (in 77 rispetto ai 52 dell'anno scorso) o la Thailandia (39 contro i 35 del 2010). Tredici adolescenti andranno anche in Giappone e 9 hanno scelto un Paese a forte identità musulmana come la Malesia».

Molto gettonato anche il Centro-Sud America: per l'Argentina partiranno 69 ragazzi, per il Brasile 55. Soggiorni più brevi, invece, per quattordici adolescenti che per sette settimane soggiorneranno, con una full immersion in lingua inglese, in Kenia.

Ma se da un lato ci sono i ragazzi italiani che vanno all'estero, dall'altro ci sono gli adolescenti stranieri che approdano nei nostri istituti: il prossimo anno saranno 62 gli under18 provenienti tra gli altri da Albania, Bosnia, Egitto, Ungheria, Russia, Portogallo, Francia, India, Cina e Russia a sedere tra i banchi delle scuole superiori della Penisola.

«Desideriamo che molti giovani abbiano l'opportunità di fare questo tipo di esperienza - osserva Enrico Cucchiani, presidente di Allianz SpA -. I giovani, infatti, sono il vero patrimonio della società e rappresentano l'elemento chiave per promuovere lo sviluppo economico ed il progresso. Riteniamo fondamentale aumentare l'investimento educativo e ciò dovrebbe essere una priorità strategica non solo per ciascun individuo e per le famiglie, ma anche per le aziende e le istituzioni».




martedì 24 maggio 2011

La lotta contro gli Invalsi

Questo è un articolo pubblicato da Repubblica di Tito Boeri, economista, che contesta la rivolta contro i test Invalsi. Confesso di non avere ben compreso i motivi della protesta. Alla radio ho sentito qualcuno dire che gli insegnanti non si valutano, affermazione che mi ha lasciato un po' perplesso. E mi è venuta in mente la Manzoni e la Qualità percepita.
Se ogni scuola svolgesse al completo e con tutti i crismi gli Invalsi, i risultati potrebbero essere raccolti su un sito in modo da fornire elementi oggettivi di giudizio ai genitori che sono in dubbio fra un istituto e l'altro. Magari scopriremmo che la Manzoni è di un livello eccezionale oppure che ci siamo illusi e che c'è un po' di lavoro da fare rispetto a scuole meno blasonate.
Purtroppo in Italia avere dati pubblici è sempre molto difficile. Anche se potrebbero essere molto utili ai cittadini.
Luigi


II costo della rivolta contro i test Invalsi
di Tito Boeri
Solo a settembre sapremo quali sono le conseguenze della "rivolta" contro i test Invalsi nelle scuole
superiori, quanti esami sono stati consegnati in bianco, quanti studenti hanno disertato le prove.
Solo a settembre sapremo quali sono le conseguenze della "rivolta" contro i test Invalsi nelle scuole
superiori, quanti esami sono stati consegnati in bianco, quanti studenti hanno disertato le prove.
Sapremo anche quanti docenti hanno permesso che i loro studenti copiassero gli uni dagli altri,
rendendo il test di apprendimento del tutto inutile.

Ma è tempo già ora di organizzare la rivolta di coloro che pagheranno il costo di queste "agitazioni": i docenti, a partire da chi si è visto invalidare il test sulla propria materia da un collega che magari non li ha neanche informati della sua intenzione di boicottare l´esame, gli studenti e le loro famiglie.

La rivolta contro l´invalidazione degli Invalsi dovrebbe andare ben al di là della difesa di queste
prove. Come tutti i test, anche gli Invalsi sono perfettibili, a partire dalle modalità con cui vengono
svolte e valutate le prove.

Ci devono essere ispettori che controllino che agli studenti non venga
permesso di copiare e i risultati devono essere valutati da docenti diversi da quelli degli allievi che
hanno sostenuto la prova, che hanno tutti gli incentivi a far fare bella figura ai propri studenti.

Bisognerebbe, al contempo, raccogliere informazioni sugli studenti assenti alle prove in modo tale
da dissuadere gli istituti dall´incoraggiare assenze selettive degli studenti con le performance
peggiori. A questo punto i risultati dei test potrebbero essere resi pubblici, scuola per scuola senza
timore di fornire segnali fuorvianti alle famiglie. Che devono comunque chiedere alle scuole
informazioni aggiuntive rispetto ai test.

Ad esempio, nell´era di Internet ogni docente dovrebbe affiggere sulla pagina web della scuola una nota in cui descrive a grandi linee come intende organizzare il programma di insegnamento e illustrare i propri metodi didattici e criteri di valutazione.

Il nostro sistema scolastico permette alle famiglie, soprattutto nelle grandi città, di scegliere la
scuola a cui iscrivere i propri figli. Ci sono vincoli in questa scelta, ma molto meno che in altri
paesi, dove l´iscrizione è dettata unicamente dalla residenza.

Questa maggiore possibilità di scelta dovrebbe fondarsi su informazioni adeguate sul valore aggiunto offerto dai diversi istituti alla formazione di chi si prepara per il mondo del lavoro. Invece paradossalmente in Italia ci sono meno informazioni che altrove sui contenuti formativi dei programmi didattici, sugli sbocchi professionali e sull´accesso all´università dei diplomati nei diversi istituti.

A cosa si deve questo paradosso? Ci sono sicuramente barriere di natura ideologica ad ogni tipo di
valutazione svolta dall´esterno. C´è poco da argomentare contro i pregiudizi. Bene ricordare un
vecchio adagio popolare: "se non ti poni il problema di misurare una cosa, significa che quella cosa
per te non ha alcun valore". Chi non vuole misurare la qualità dell´istruzione, non assegna alcuna
importanza alla scuola.


C´è poi il rifiuto dei test standardizzati. Molti docenti ritengono che solo loro siano in grado di
definire parametri di valutazione adeguati, che tengano conto della specificità del loro programma
di insegnamento. La ragione ultima, talvolta inconsapevole, di queste obiezioni è che chi viene
valutato vorrebbe sempre costruirsi il proprio test.

Quelli standardizzati servono proprio ad evitare che i docenti scelgano di adottare criteri di valutazione favorevoli ai propri studenti, dunque a se stessi. E permettono di svolgere comparazioni del livello di apprendimento prima e dopo l´operato di un docente, oltre che fra classi e scuole diverse.

Ci sono poi i timori di alcuni docenti che la valutazione possa ritorcersi contro di loro. Nel caso dei
bravi docenti sono paure del tutto infondate: i miglioramenti compiuti dagli studenti nelle loro
materie vengono ben monitorati da questi test che, non a caso, sono in genere molto coerenti fra di
loro.

Non è neanche vero che le prove distolgano le scuole dal perseguimento dei programmi
didattici inducendole a preparare gli studenti per i test, anziché perseguire i programmi didattici. Le
conoscenze che i test intendono valutare sono parte integrante degli standard minimi educativi. E
non è affatto detto che il cosiddetto "teaching to the test", insegnamento finalizzato a una migliore
performance nel test, sia efficace.

Ma forse gli ostacoli più forti al miglioramento delle informazioni sulla qualità del nostro sistema
scolastico vengono dalla politica. Senza questi dati non è possibile valutare le tante piccole
modifiche, più di facciata che di sostanza, apportate da ministri che vogliono solo apporre una
bandierina, mostrare di avere fatto una "riforma" che immancabilmente porta il loro nome. La
mancanza di valutazione rafforza la discrezionalità della politica. Può fare tutti i cambiamenti che
vuole, magari definendoli sperimentali. Tanto poi non ci sarà nessuno in grado di valutarne gli
effetti.

I test standardizzati permettono di valutare queste pseudo-riforme. Ad esempio, uno studio
condotto da Erich Battistin, Ilaria Covizzi e Antonio Schizzerotto dell´Irvapp di Trento e basato
proprio sui test Invalsi ha dimostrato che il ripristino dei cosiddetti esami a settembre (al posto del
recupero dei debiti formativi in corso d´anno) ha accentuato le differenze quanto a conoscenze
linguistiche tra studenti liceali e studenti di scuole tecnico-professionali, peggiorando la qualità
dell´istruzione soprattutto per chi viene da famiglie con redditi più bassi.

Chi oggi rifiuta le valutazioni in nome dell´egualitarismo dovrebbe riflettere su questo risultato. Senza le informazioni offerte dai test standardizzati la battaglia contro la scuola di classe rischia di avere le armi spuntate.

La Repubblica 22/05/2011

lunedì 23 maggio 2011

Maturitapp e test d'ammissione

Visto che si avvicinano gli esami di maturità sorprendete i vostri consigliando l'app 'Maturità 2011' per iPhone iPod del sito studenti.it.

Grazie a questa applicazione è possibile effettuare ricerca e consultazione in tutto l'archivio del servizio Appunti.

E poi, una volta passato l'esame, universita.it da maggio a settembre mette a disposizione un'area del sito per esercitarsi alle prove di accesso per i corsi di laurea.

Cliccando su “Esercitati con le simulazioni dei test d’ammissione” si trovano i facsimile dei questionari che ogni anno le facoltà propongono ai neo diplomati.
 
In particolare su Universita.it ci sono:
· 7 sezioni specifiche con 7 diverse aree dove lo studente può allenarsi con due prove per facoltà formate da venti domande ognuna. L’interessato potrà così effettuare una esercitazione specifica per alcuni indirizzi quali: Medicina Odontoiatria Veterinaria, Lauree triennali Professioni sanitarie, Architettura, Ingegneria, Eco-giuridica (Luiss, Bocconi, Liuc) Comunicazione e formazione e Psicologia.

Le simulazione corrispondono alle prove di esame, e come tali saranno formate da quesiti logico-deduttivi e da domande riguardanti le materie che lo studente andrà ad affrontare nel corso di laurea, così come previsto dal nuovo decreto Miur per i test delle facoltà a numero chiuso.
· test di verifica di ingresso, sia per l’area scientifica che per l’area umanistica, utilizzati in alcune facoltà non a numero programmato ma ritenuti obbligatori anche se non selettivi. In questi caso esercitarsi è comunque fondamentale al fine di evitare di ricevere debiti formativi.

venerdì 20 maggio 2011

Si vota anche alla Manzoni


Ricordiamo a tutti i genitori che sabato 21 e 28 maggio sarà possibile consegnare le schede di valutazione in Rubattino e Lamennais. 
L'orario è quello scolastico dalle 8 alle 13,20.
Nei giorni successivi, fino al 4 giugno, sarà comunque possibile riconsegnare la scheda anche in segreteria. Anche per le famiglie viene registrata l’avvenuta restituzione delle schede. I genitori impossibilitati a consegnare direttamente le schede, potranno delegare il/la figlio/a, utilizzando un modulo in formato libero.

Associazione Genitori Amici della Manzoni

Facoltà in prova

Sei atenei aprono le porte ai ragazzi delle superiori per un test in prima persona. Lezioni al mattino, laboratori e uscite al pomeriggio. Per vedere da vicino come sarà    


Una settimana di vacanza-studio all' università, da liceale precoce, per scoprire come sarà la vita accademica in quella facoltà, se la si sceglierà una volta "maturi": è la proposta lanciata per l' estate da molti atenei milanesi agli studenti delle scuole superiori, con particolare attenzione a chi tra poche settimane finirà il quarto anno.

«La classica presentazione dei corsi di laurea non basta, serve un orientamento attivo- spiega Luisa Rossi, del dipartimento di Matematica del Politecnico - Con "Summer school al Politecnico", dal 20 al 24 giugno, consentiamo loro di trascorrere una settimana in università, con lezioni alla mattina e nel pomeriggio workshop con professionisti che spiegheranno le ricadute pratiche di quanto si studia qui. I ragazzi hanno bisogno di essere spinti a seguire le loro passioni. Solo così si liberano dalla paura del futuro».

Una paura accresciuta dalla prospettiva di trovarsi in un contesto nuovo, senza amici a cui appoggiarsi: «Un obiettivo di "Scopri il tuo talento", dal 13 al 24 giugno,è anche aiutare i partecipanti a crearsi una rete di relazioni - sottolinea Stefania Testa, dell' ufficio orientamento dell' università Bocconi - Trascorrono insieme tutta la giornata, condividendo l' esperienza delle lezioni, ma anche momenti di aggregazione come le attività sportiveei pasti in mensa. Abbiamo notato che spesso i ragazzi che vivono quest' esperienza restano legati per l' intero percorso accademico».

Per molti studenti, queste iniziative rappresentano il primo impatto con l' università, ma anche con Milano: «Arrivano giovani provenienti da tutta Italia e dall' estero - racconta Eleonora Manto, responsabile dell' orientamento di Naba - La settimana Nabavision, dal 27 giugno al primo luglio, affianca agli workshop creativi e alle lezioni anche uscite di gruppo, al Museo del ' 900, alla Triennale e in alcuni atelier di moda».

«Rivolgersi agli studenti nell' estate dopo il quarto anno, quando sono ancora liberi dagli impegni della maturità, significa lasciar loro il tempo per riflettere con più serenità sulla scelta del percorso universitario - aggiunge Barbara Rosina, direttore del Centro per l' orientamento della Statale - Per la fine di giugno, abbiamo in programma settimane organizzate dalle facoltà di Chimica, Biologia, Scienze Naturali e Veterinaria, con uscite sul campo e momenti dedicati alla conoscenza dell' ateneo. L' esperienza degli anni scorsi ha dimostrato che chi partecipa fa poi un miglior uso dei servizi accademici, in altre parole studia meglio».

Un aspetto su cui pone l' accento anche Marco De Candido, responsabile del servizio orientamento dello Iulm, che organizza la Junior Summer School (13-17 giugno): «Tra chi frequenta la settimana di full immersion estiva, la quota di abbandoni è dello zero per cento. Toccare con mano la realtà universitaria prima dell' iscrizione porta a una scelta più consapevole».

Ne sono convinti anche all' università Liuc di Castellanza (Va), dove una delle iniziative di orientamento attivo, la Learning week (2026 giugno), prevede che gli studenti alloggino nella residenza universitaria, vivendo la realtà accademica 24 ore su 24.

«Oltre alle lezioni standard, sono previste sessioni di problem solving, in cui bisogna lavorare in squadra per affrontare una situazione problematica, come la crisi di un' azienda - sottolinea Michele Puglisi, direttore del Centro d' ateneo per la ricerca educativo-didattica - Coinvolgerli attivamente è il modo migliore per suscitare l' interesse dei ragazzi».

Lucia Landoni

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martedì 17 maggio 2011

Che si fa dopo il linguistico?


Dal Corriere della sera.

Ventisei anni e team manager
Succede all'italiana Silvia, ma in Svizzera

«Ho solo 26 anni, ma da pochi giorni e dopo appena un anno di lavoro, sono stata messa a capo di un team di cinque persone. Peccato, però, che ciò non stia avvenendo in Italia».

Per ottenere una posizione equivalente nel nostro paese, infatti, Silvia Vendrame avrebbe probabilmente dovuto attendere parecchi anni, sempre che fosse riuscita ad avere un' assunzione stabile fin dall' inizio come è successo a Zurigo.

«Sono partita come "recruitment consultant" nel gennaio del 2010, nella società di "executive search" Swisslinx. Ho subito cominciato ad occuparmi di personale di medio e alto livello, per istituzioni finanziarie basate in Svizzera e negli Emirati arabi uniti. L' elemento che ha fatto la differenza per la mia assunzione? L' ottima conoscenza della lingua tedesca».

Una padronanza che muove i primi passi nel settembre del 2001, quando Silvia frequenta il liceo linguistico a Treviso e aderisce alla proposta di Intercultura per un anno di studio in Germania, presso una famiglia di una cittadina del Baden-Wuerttemberg, Schwaebisch Hall.

«Sono poi tornata in Germania con il programma Erasmus durante l' ultimo anno della mia laurea specialistica in "Economia degli scambi internazionali", questa volta nella cittadina universitaria di Bamberg».

Due anni prima, intanto, visto che il suo corso di laurea alla Ca' Foscari di Venezia prevedeva uno stage all' estero, Silvia aveva fatto una puntata in un altro continente: 4 mesi di internship alla Camera di commercio italiana di Santiago del Cile come assistente del direttore commerciale.

Progetti futuri? «Per il momento vedo la mia carriera svilupparsi qui in Svizzera. A Zurigo, poi, che è il cuore finanziario del Paese, vivono persone di tutto il mondo e ci sono numerose opportunità lavorative».
Enzo Riboni

Qualità percepita

Ricordiamo a tutti i genitori che sabato 21 e 28 maggio sarà possibile consegnare le schede di valutazione in Rubattino e Lamennais. L'orario è quello scolastico dalle 8 alle 13,30.

lunedì 16 maggio 2011

Problemi per blogger

La piattaforma che ospita il blog ha avuto qualche problema negli ultimi giorni. L'ultimo post è sparito per poi riapparire. Mi pare che la situazione non sia ancora completamente a posto.
Potrebbero esserci problemi per i commenti. Pazientate.
Saluti
Luigi  

domenica 15 maggio 2011

La scuola e l'Europa

Vi segnalo un paio di siti.
Il primo l'ha indicato Silvana ed è un sito molto interessante con una parte dedicata al mondo della scuola dove si parla dei test Invalsi rispetto ai quali si è sviluppata una forte polemica. 
http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/


Questo invece è il link di L'altra Europa trasmissione radiofonica di Radio 24 dove si parla di quanto succede nel continete e si raccontano storie di persone che sono andate e vivere all'estero o che hanno una professione che li porta a contato con gli altri paesi. L'ideale per un manzoniano. 
http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?dirprog=L%27Altra%20Europa
Saluti
Luigi

giovedì 12 maggio 2011

Qualità percepita: istruzioni per l'uso

Questo che segue è il testo inviato dai genitori dell'Associazione Amici della Manzoni ai rappresentanti di classe ai quali viene spiegato il questionario che sarà verrà sottoposto.

Al questionario bisogna aggiungere quanto detto dal preside in un recente incontro e cioè che i questionari sono assolutamente anonimi, e le valutazioni vengono lette e discusse solo da lui con i diretti interessati.



Allo stesso modo all'atto della presentazione verrà chiesto il nome di chi lo consegna, ma solo per un banale controllo. Si vuole evitare, per quanto assurda, la possibilità che qualcuno voti due volte. 
L'obietivo è di garantire il massimo livello di regolarità delle procedure. 
Le liste poi vengono distrutte. Non resterà alcuna traccia delle registrazioni.

Il preside dà molto valore a questi questionari e si raccomanda che vengano riconsegnati.



Gentili genitori,
anche quest'anno verrà distribuita ai genitori  e agli studenti la scheda relativa alla qualità percepita da studenti e famiglie.
Gli studenti come l'anno scorso sono chiamati a valutare tre parametri: rispetto dei criteri di valutazione, capacità di spiegazione, capacità di relazione/interazione con gli studenti/capacità di coinvolgimento.
Ai genitori viene invece richiesto di esprimere la loro percezione tramite un unico voto, e di fornire il loro grado di consenso su alcune questioni di carattere generale.

Ogni studente riceve le due schede, quella per sé e quella per la propria famiglia; la consegna viene effettuata dal preside, classe per classe, indicativamente entro la metà di maggio.
La restituzione delle schede compilate avviene con modalità differenti per studenti e famiglie:
Studenti
Le schede vengono ritirate classe per classe, a distanza di una settimana circa, con la registrazione dell’avvenuta restituzione. Gli assenti potranno restituire la propria scheda nei giorni successivi in segreteria.
Famiglie
Le schede vengono restituite dai genitori presso due “seggi” appositamente istituiti nelle due sedi, gestiti dall’Associazione Genitori e aperti sabato 21 maggio e sabato 28 maggio 2011, dalle ore 8,00 alle ore 13,20. Nei giorni successivi, fino al 4 giugno, sarà comunque possibile riconsegnare la scheda anche in segreteria. Anche per le famiglie viene registrata l’avvenuta restituzione delle schede. I genitori impossibilitati a consegnare direttamente le schede, potranno delegare il/la figlio/a, utilizzando un modulo in formato libero.

L’introduzione del questionario sulle problematiche legate alle comunicazioni scuola famiglia è molto importante e riteniamo che  un’ampia partecipazione consentirà di fornire alla scuola  indicazioni precise circa i miglioramenti da apportare.



Per qualsiasi dubbio o chiarimento vi invitiamo a scriverci sulla posta: