mercoledì 21 settembre 2011

Protesta la Manzoni, manca un prof. su sette


Questo l'articolo pubblicato da Repubblica

Fino a sabato si rattoppa con l' orario provvisorio e con un numero di ore di lezione dimezzato. Ma da lunedì, quando la scuola marcerà a pieno regime, riuscire a coprire tutte le classi che rimarranno scoperte sarà un' impresa: al linguistico Manzoni, fiore all' occhiello delle scuole civiche milanesi, manca all' appello un insegnante su sette. Un buco di 20 professori, su un totale di 136, che il Comune non è ancora riuscito colmare perché il patto di stabilità blocca le assunzioni. In allarme ci sono studenti, preside e docenti. 

E le famiglie, che hanno preso carta e penna e scritto una lettera indirizzata direttamente ai ministri Tremonti e Gelmini per denunciare la gravissima situazione in cui si trova l' istituto e chiedere un intervento immediato. Il vuoto più consistente, nel liceo a numero chiuso, è proprio sulle cattedre di lingua straniera: mancano 16 supplenti di spagnolo e cinese, attesi da 12 classi delle 48 attivate. Al momento non c' è nemmeno un professore che possa far partire il corso di mandarino, di sette ore alla settimana, a cui sono iscritti 230 studenti e che rende il linguistico Manzoni unico nel suo genere in città. Per lo spagnolo non va meglio: un solo docente, al momento, sempre su 12 classi. 

Da Palazzo Marino è stata fatta partire nei giorni scorsi la richiesta di una deroga al patto di stabilità, per consentire al Comune l' assunzione di personale educativo e scolastico, indispensabile per la copertura dei servizi. Un appello inviato a Roma dal vicesindaco, Maria Grazia Guida, insieme ad altre cinque amministrazioni: Torino, Bologna, Genova, Firenze, alle quali si è unito anche dell' assessore all' Istruzione di Verona, Alberto Benetti (Pdl). 

«So che a livello comunale si stanno facendo tutti gli sforzi per risolvere il problema, che viene da altrove - commenta il preside, Pino Polistena - , ma una soluzione bisogna trovarla al più presto, senza insegnanti non sappiamo come fare». A muoversi ci sono anche i sindacati: «Abbiamo chiesto di cercare risorse all' interno del Comune partendo dai docenti dei servizi formativi - aggiunge Giorgio Bonera, delegato rsu della Cgil - Palazzo Marino si è dimostrato disponibile». 

Il buco di insegnanti non è però l' unico problema dell' istituto, la cui nuovissima sede in via Deledda è stata inaugurata a maggio, in piena campagna elettorale, dall' ex assessore alla Scuola Mariolina Moioli. L' anno scolastico è partito in una struttura non esattamente pronta ad accogliere gli studenti. Sulle grandi porte a vetri degli ingressi principali mancano completamente i maniglioni antipanico. 

I laboratori di informatica al momento sono ancora chiusi a chiave e inutilizzabili, perché dei computer presenti solo quattro sono operativi, per una scuola che ha più di mille iscritti, e la rete di collegamento a Internet non c' è ancora. E se fino a venerdì un intero piano di classi era completamente senza lavagne, arrivate di gran corsa questo fine settimana, rimangono ancora sigillati l' ascensore e il montacarichi dell' atrio centrale per gli studenti disabili.

TIZIANA DE GIORGIO

2 commenti:

  1. Ma non capisco perchè non arrivano le nomine (che spettano al Comune in quanto scuola paritaria e non al ministero) ai professori che sono già disponibili ma non possono lavorare a scuola perchè non vengono nominati.Anche questo è un problema del patto di stabilità? Ma ilnostro Comune non può prorpio decidere nulla a questo livello?

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  2. Le graduatorie stilate dal Comune possono essere legittimamente utilizzate in 2 modi:
    1)per coprire posti vacanti, i docenti devono essere assunti a tempo indeterminato, ma questo è reso impossibile dal patto di stabilità sottoscritto dal Comune che non può essere violato né aggirato.
    2)i docenti possono essere assunti a tempo definito solo nel caso di sostituzioni di maternità o malattia.
    I docenti attualmente mancanti (23) andrebbero a coprire posti vacanti e pertanto dovrebbero essere assunti stabilmente; ma questo è impossibile perchè costituisce una violazione del patto di stabilità.
    Quindi i docenti sono disponibili ma non possono essere assunti, né a tempo definito (perchè andando a coprire un posto vacante sarebbe illegale) nè a tempo indefinito perchè impedito dal patto di stabilità.
    Tutto ciò non vale per i docenti delle scuole statali che possono essere assunti anche a tempo definito (nominati per supplenze annuali).
    Per questa ragione, gli assessori all'educazione di diversi comuni hanno chiesto una deroga al patto(il discorso vale anche per gli insegnanti di nidi e materne).

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