Sono giorni difficili per la Manzoni e l’assemblea di oggi,
nervosa il giusto, ha dato il polso della situazione.
All’incontro che ha riempito l’aula magna della scuola con
circa 300 persone (molto a spanne) hanno partecipato il dirigente di settore
del Comune Salvatore Mirante e il capo di gabinetto del vicesindaco Azzolini
(sorry, non mi sono segnato il nome). E’ una presenza non rituale nel senso che
i due dirigenti potevano anche non venire e invece hanno deciso di metterci la
faccia, sfidando le ire dei genitori.
Di questo bisogna dargliene atto.
Azzolini-Mirante hanno spiegato la questione in questi
termini. Alla Manzoni mancavano 23 docenti (adesso sono 21 due di matematica sono
stati recuperati). Una mancanza che non è determinata dalla scarsità di
risorse. I soldi ci sono, tanto per essere chiari, ma il Comune al momento non
può spenderli a causa del patto di stabilità e delle sentenze della
magistratura.
Il patto di stabilità serve per tenere sotto controllo i
conti pubblici e permette di sostituire il 20% del personale che ogni anno esce
dal Comune. Quest’anno si parlava di 127 persone che sono state assunte a tempo
indeterminato . Per le scuole si pensava di procedere alle assunzioni a tempo
determinato e per questo era stato il via al bando per le graduatorie delle
scuole civiche.
A fine luglio, però, prosegue il racconto di Azzolini, le
sentenze della magistratura hanno dato ragione ai precari, condannato il Comune
e, in sostanza, fatto divieto di coprire i vuoti di organico con le assunzioni
a tempo determinato. Se il Comune ci riprovasse il dirigente (Mirante) che
firmasse l’atto dovrebbe rifondere di suo i danni e rischierebbe anche il reato
penale. Rispetto allo scorso anno è questo l’elemento che cambia la situazione.
In più, il patto di stabilità se fosse violato per assumere
nuovi docenti provocherebbe il commissariamento del Comune.
L’eventuale forzatura delle regole su queste due strade non
appare ragionevolmente praticabile.
L’amministrazione milanese insieme ad altre anche di diverso
colore politico (Varese e Verona, per esempio) ha chiesto quindi di derogare
dal patto di stabilità almeno per quanto riguarda i servizi educativi.
La richiesta è stata inoltrata al ministro dell’Istruzione
Gelmini e reiterata tramite l’ufficio scolastico provinciale. Senza ottenere
nessuna risposta.
Analoga sorte per la lettera aperta sottoscritta dalle varie
amministrazioni comunali e indirizzata a Tremonti e alla Gelmini.
Tutto questo nonostante in settembre lo Stato abbia
stabilizzato un certo numero di precari.
Le assunzioni, è il caso di chiarire, sarebbero effettuate dal Comune e non andrebbero in carico allo Stato.
Che fare?
Martedì ci sarà un incontro fra il Comune e un rappresentante della Gelmini probabilmente interlocutorio.
Nel frattempo il Comune sta setacciando l’organico cercando
il personale abilitato all’insegnamento, mentre l’Avvocatura sta pensando come
dribblare la situazione anche perché insegnati di cinese che lavorano in Comune
non ce ne sono.
La situazione coinvolge l’intera scuola. Chi ha cinese in
questi giorni non può studiarlo così come chi ha spagnolo Altre classi quasi al completo devono cedere i
loro insegnanti a quelle ne sono sprovviste. L’orario definitivo per un’altra
settimana non entrerà in vigore.
I due rappresentanti
dl Comune hanno ribadito più volte che l’amministrazione
crede e vuole sostenere il progetto delle scuole civiche e farà di tutto per
risolvere la situazione. Si è anche impegnata a fare recuperare le ore perse. E
questo sarà un altro problema visto che per i ragazzi diventa un po’ faticoso
stare in classe anche il pomeriggio. Molti non abitano proprio vicino alla
Manzoni. Ma per questo ci penseremo.
Di sicuro, e su questo Mirante è stato chiaro, si sta
operando per la “riduzione del danno” e quella che arriverà sarà la soluzione “meno
peggiore”.
A meno che non arrivi in fretta la deroga al patto di
stabilità.
Ma alle favole abbiamo smesso di crederci da tempo.
Intanto il 4 ottobre alle 18,15 ci sarà un'altra assemblea.
Stay with us. Abbiamo bisogno di tutti
Luigi
(luigipiero.ferro [at] fastwebnet.it
nel ringraziare chi gestisce il blog per tenerlo davvero aggiornato, per la completezza delle info e per la - rarissima oramai - capacità di sintesi, propongo di non aspettare oltre. Il 4 ottobre diamo un messaggio pacato ma chiaro: mobilitazione (sempre pacata ma fisica) di genitori, studenti e tutti i simpatizzanti che riusciremo a trovare. Ad esempio una bella dimostrazione di padri in giacca e cravatta convocando i media? Pierpaolo Purisiol, un papà preoccupato
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